Italian cinema Recensione Special & Dossier

Il Sorpasso 60 anni dopo: quel precipizio è l’Italia di oggi

Il Sorpasso di Dino Risi compie 60 anni: era nelle sale italiane a dicembre del 1962. Il film è un vero classico, la tipica pietra miliare, un cult movie che ha fatto scuola, non solo in Italia. E’ la perfetta commistione tra commedia popolare riuscita e film d’autore agrodolce, cinico e critico sui rapporti interpersonali e sulla società. Tutte le curiosità e quel che c’è da sapere le trovate qui su Il Sorpasso Cinema.

Roberto: Sembra di essere in Inghilterra.
Bruno: Perché? Per la campagna?
Roberto: No, viaggiamo sempre sulla sinistra!

Questa rivista specializzata in cinema italiano prende il nome dal celebre film di Dino Risi non solo perchè metaforicamente si è avvertito qualche anno fa “un sorpasso” della nostra cinematografia attuale rispetto a quella degli anni precedenti (vedi il nostro celebre articolo sui 100 migliori film italiani del decennio 2010-19) ma anche perchè il film con la coppia Gassman-Trintignant è un capolavoro di quelli veri, che riesce ad unire la leggerezza della commedia all’italiana con la profondità del cinema d’autore (e non solo per il suo tragico finale). Alla sua uscita in sala, il 6 dicembre 1962, Il sorpasso ebbe un ottimo successo (ma alla prima assoluta c’erano solo 50 spettatori), sebbene non paragonabile allo status di cult acquisito col passare degli anni. Un pellicola che ebbe grande apprezzamento anche da parte della critica estera diventando uno del film italiani più esportati nel mondo, distribuita in molti paesi come Francia, Argentina e USA (con il titolo The easy life) e arrivando ad essere riconosciuto da molti come il primo road movie della storia del cinema, che ispirò anche il celebre film “on the roadEasy Rider di Dennis Hopper (1969). Sono atipici infatti La strada (1954) di Federico Fellini e Il posto delle fragole (1957) di Ingmar Bergman ma probabilmente può essere definito il primo vero road movie Accadde una notte (1934) di Frank Capra.

Trama di Il Sorpasso di Dino Risi (spoiler)

Il giorno di Ferragosto del 1962 uno studente introverso (Roberto Mariani/Jean-Louis Trintignant) incontra casualmente un logorroico “italiano-medio” (Bruno Cortona-Vittorio Gassman) che lo trascina in un viaggio all’avventura causandone infine la morte, in seguito ad un sorpasso troppo azzardato.

I protagonisti de Il sorpasso viaggiano lungo la via Aurelia a bordo, non a caso, di una Lancia Aurelia B24 (che con il suo indimenticabile clacson diventa simbolo dell’Italia del Boom economico) da Roma in Versilia, verso Castiglioncello, una delle mete di villeggiatura preferite dalle celebrità negli anni ’60, tanto da ospitare ville sontuose appartenenti ad attori come Alberto Sordi e Marcello Mastroianni. Anche Gassman era solito trascorrere le sue estati in toscana proprio a Castiglioncello e fece pressione su Risi affinché girasse lì il film in modo da poter stare con la famiglia durante le pause dal set. Nel percorso del film, dalle famose piazze del centro si passa al quartiere nuovo (La Balduina dei palazzinari) e ci si spinge oltre Santa Marinella, verso la mondanità, tra nuclei famigliari popolari che strillano in spiaggia e gli intellettuali e i nuovi ricchi.

L’iconico finale del film ha rischiato di non essere mai girato. Il produttore Mario Cecchi Gori rilevò il soggetto di Rodolfo Sonego (una commedia per Alberto Sordi che però era impegnato) da Dino De Laurentiis e ne tirò fuori un gioiello. Avrebbe però preferito un lieto fine, con i due protagonisti che sfrecciano verso destinazioni sconosciute a bordo della decapottabile, mentre Risi era deciso a dare una svolta drammatica. I due fecero una scommessa affidata al caso: se il giorno delle riprese finali ci fosse stato brutto tempo avrebbe vinto il finale lieto, ma se il tempo fosse stato sereno la fine sarebbe stata tragica. In caso di maltempo il finale sarebbe stato anche aperto, con uno stop frame che lasciava libera interpretazione. Sappiamo tutti come andò a finire.

Importante per la riuscita dell’operazione fu anche la colonna sonora di Riz Ortolani, ricca di canzoni di quel periodo: Edoardo Vianello, Domenico Modugno, Peppino di Capri e la celeberrima Quando Quando Quando di Tony Renis.

Non si fermano qui gli straordinari meriti di un film girato in 60 giorni e con pochi soldi: Il Sorpasso ha guardato nel futuro e ci ha raccontato come saremmo diventati. Quel burrone, il precipizio finale, è l’Italia del futuro che si sarebbe affacciata. Nella sceneggiatura di Ettore Scola e Ruggero Maccari, il regista Dino Risi (che oggi a differenza di 60 anni fa è riconosciuto come un vero autore) riversò molte sue idee, richiami e critiche: la passione per le auto potenti era un modo per tirare in ballo Michelangelo Antonioni (che viene preso in giro in una battuta su l’Eclisse, dello stesso anno), le riprese quasi documentaristiche di alcuni siparietti (la sala da ballo, la coda alla corriera di Civitavecchia) rispecchaino i maestri del neorelismo – Rossellini e De Sica – ma anche Pasolini e i “poveri ma belli”. Il sapore del dramma si avverte già nelle prime inquadrature deserte di una Roma desolante a Ferragosto che sembra uscita da un dipinto di De Chirico. Insieme alle risate si affaccia sempre l’inquietudine dello studente Roberto che si sente un po’ fuori posto e in colpa per essersi fidato dell’esuberante Bruno Cortona. A fare da contorno all’atmosfera è l’aria da istant movie, tra cronaca e storia, data dall’epoca del Boom fotografata nei suoi cambiamenti. Tra i quali uno spericolato sorpasso – temerario ma sconsiderato – al passato della nazione, proteso verso il vuoto di un precipizio. Ai tempi questa preveggenza non era percepita, si viveva semplicemente la frenesia del nuovo, della velocità, della ricchezza accumulata, dello sprezzo delle norme. Non vi ricorda il periodo storico che viviamo da oltre un decennio? Quello sfrecciare a 130 Km all’ora era una folle novità ma è una metafora ancora attuale. In questo pseudo racconto di formazione c’è amicizia vera e attrazione reciproca ma la frivolezza è sempre presente, fino allo smarrimento finale di Bruno che non conosce nemmeno il cognome del suo compagno di viaggio. Marco Risi, famoso regista figlio di Dino ha commentato : ”Il film racconta di un Paese che stava lasciando l’innocenza per la cialtroneria”.

Memorabile lo strafottente e spavaldo protagonista magistralmente interpretato da Vittorio Gassman: Bruno Cortona. Egli rappresenta l’uomo Peter Pan, incapace di fare il marito e il padre, refrattario al lavoro fisso perché limiterebbe il suo spirito esuberante, non rispettoso delle regole (infrange continuamente il codice stradale) e dei valori tradizionali, contrapposto al timido Roberto, il giovane studente interpretato da Trintignant. Gli sceneggiatori indicarono due visioni etiche: una “buona”, “brillante” e “vincente” (Bruno) e l’altra “tradizionale”, “superata”, “inadatta” ai nuovi costumi (Roberto). Gli autori fanno notare che nella società del benessere si stanno perdendo dei valori in passato ritenuti centrali. Bruno è spesso ineducato e offensivo, “politicamente scorretto”, è un uomo che non si è costruito nulla, incapace di crescere e che non si accorge che una ragazzina inseguita sulla spiaggia è sua figlia. Il sorpasso si inserisce come metafora di un Paese attratto dalle opportunità di ricchezza, ma che non è disponibile a sacrificarsi per raggiungerla, con un evidente fastidio di tutto ciò che suona a regola. Al fianco di Vittorio Gassman – di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita – era stato inizialmente chiamato Jacques Perrin, utile per la co-produzione, che aveva dettato come condizione l’inizio inderogabile delle riprese entro il 15 agosto. La produzione non riuscì a mantenere la promessa, quindi il regista Dino Risi iniziò a girare il film senza uno dei due protagonisti, utilizzando una controfigura inquadrata sempre di spalle o da lontano. In fase di casting venne quindi scelto l’attore che più somigliava alla controfigura del personaggio di Roberto: Jean-Louis Trintignant. L’attore francese è scomparso il 17 giugno 2022 a 91 anni, esattamente due mesi dopo Catherine Spaak (17 aprile 2022). Anche la Spaak, che aveva solo 17 anni e muoveva i primi passi nel cinema, fu reclutata senza progettualità; quell’anno comparve in 4 film.

Tra le comparse e i personaggi secondari del film ci sono diversi volti noti del settore, tra cui Annette Strøyberg, attrice danese che avrà una relazione con Gassman, Vittorio Cecchi Gori, figlio del produttore Mario, e anche un giovanissimo Giancarlo Magalli, che compare sullo sfondo durante la scena della partita di ping-pong. In generale il contorno umano che anima il viaggio è costruito su diversi e reali profili sociali: la strafottenza dell’industriale, l’uomo maturo che compra l’amore di una giovane ragazza, l’egoismo nella latitanza di scrupoli etici e l’immancabile patina di perbenismo da mettere in sintonia con la nuova ricchezza. Sembra quasi che ci si possa soltanto divertire: “Bruno, ho passato con te i due giorni più belli della mia vita”. 

Nel 2012 è uscito il documentario di Gloria De Antoni sul film: L’estate di Bruno Cortona.

Il miglior cinema italiano di sempre ha forse la sua autenticità rinchiusa in un “segreto”, fatto di ingredienti inimitabili: artigianato umile, professionalità artistica e improvvisazione creativa mescolati con il gusto della vita vera alla voglia di fare opere nuove e diverse, senza gerarchie e senza consolidate formule industriali e commerciali. Una vera magia, irripetibile, che ha creato un film seminale unico.

Regia: Dino Risi; Cast: Vittorio Gassman (Bruno Cortona), Jean-Louis Trintignant (Roberto Mariani), Catherine Spaak (Lilly, figlia di Bruno),  Luciana Angiolillo (moglie di Bruno), Claudio Gora (Bibì, fidanzato di Lilly), Luigi Zerbinati (il commendatore), Linda Sini, Franca Polesello,  Eda Ferronao, Nando Angelini, Lilli Darelli, Bruna Simionato, Mila Stanic; Produzione: Fair Film – Incei Film – Sancro Film

Bianco e nero – Durata : 1 h e 48′

Trailer internazionale: qui

Puoi acquistarlo: qui

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(1) Commento

  1. […] (Blade Runner). Tra i grandi attori Jean–Louis Trintignant (che recitò con C. Spaak ne IL SORPASSO, che quest’anno ha compiuto 60 anni), Sidney Poitier, William Hurt, James Caan, Angela Lansbury. E poi Ray Liotta, Olivia Newton-John, […]

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