Italian cinema Recensione Trailer

Santocielo: la famiglia “alternativa” di Ficarra & Picone

E’ arrivato in sala il 14 dicembre il nuovo film di Ficarra e Picone. Il duo siciliano con il regista e sceneggiatore Francesco Amato lanciano una bomba nel confortante Natale cattolico del Belpaese: si esclama infatti Santocielo. Un film ambizioso che oltre a far ridere suscita riflessioni di vario genere, come quella sul nido familiare; quel che vuole dirci è che la famiglia è là dove c’è amore, non importa da quanti e da quali elementi è composta. Nessuna blasfemia o strana polemica a nostro parere, probabilmente l’Italia rimuove sempre di aver avuto Pier Paolo Pasolini.

Leggi anche “C’è ancora domani” sorpassa “Il ciclone”: i maggiori incassi di sempre in Italia

Dopo il successo – in particolare di critica, con 4 David vinti su 14 nominations – del film di Roberto Andò La stranezza e quello di Il primo Natale – soprattutto di pubblico, con 15 milioni di incasso – si cerca qui una mediazione che, in quanto via di mezzo, può essere pericolosa. Dopo un Non ci resta che piangere ai tempi di Cristo e un Pirandello col volto di Toni Servillo (uscirà il prossimo anno Eterno visionario, con le fattezze di Fabrizio Bentivoglio e la regia di Michele Placido) siamo di fronte a quello che alcuni fans della nota serie televisiva hanno già ribattezzato “Good Omens all’italiana“. Ma il film è molto diverso, non solo l’angelo è uno solo dei protagonisti, Picone ( mentre ne Il Primo Natale era un prete) ma il plot riguarda il fatto che Ficarra sia “incinto” del figlio di Dio! Il materiale è davvero esplosivo se si aggiunge che quest’ultimo ha il volto di Giovanni Storti del noto trio comico, il quale ha dichiarato di non poter assolutamente rinunciare all’offerta: “Io come Morgan Freeman”. Completano il cast principale le talentuosissime Barbara Ronchi e Mariachiara Giannetta.

Oltre a Junior (1994) con Arnold Schwarzenegger in dolce attesa, abbiamo un precedente con il nostro Marcello Mastroianni del 1973, Niente di grave, suo marito è incinto, un film francesce il cui titolo originale sentenziava “L’evento più importante da quando l’uomo ha camminato sulla Luna”. Negli ultimi anni invece in diverse parti del mondo sono usciti film a tema mpreg, ovvero la maternità maschile, come l’arabo Hamel el-Laqab (2022), gli indiani Mister Mummy (2022), Congratulations (2023) e Mr. Pregnant (2023), la serie TV giapponese Hiyama Kentaro è incinto (in corso) ai quali si può aggiungere anche l’horror inglese Men (2022).

Leggi 100 anni di Mastroianni

Questa storia così bizzarra nasce dal fatto che Claudio Di Mauro, confidente e montatore sia di Salvo & Valentino che di Francesco Amato era a conoscenza che entrambi avessero nel cassetto uno script con un tema simile, perciò, essendo saltato il progetto di lavorare insieme con Incastrati a causa degli impegni di Amato con Imma Tataranni, quale occasione migliore per confrontare le due storie e farne una sola? Da questo confronto di idee – nella writing room vi erano sin dall’inizio anche i fidi collaboratori di entrambi, Fabrizio Testini e Davide Lantieri – si è optato per una terza nuova strada. L’ispirazione è venuta anche dal mondo animale: «Come le cernie si trasformano in maschi, io mi sono trasformato in donna», dice Ficarra. Una straordinaria particolarità che accade in natura anche al pesce pagliaccio, che inizialmente doveva dare il titolo al film.

LA TRAMA DI SANTOCIELO

Aristide è un angelo adibito all’ufficio smistamento preghiere che sogna un trasferimento nel coro dell’Altissimo. Durante un’assemblea del consesso dei cherubini si vota se eliminare l’umanità con un diluvio universale definitivo per punirla della sua scelleratezza, o mandare sulla terra un nuovo messia come ultima possibilità prima dell’estinzione. La spunta la seconda opzione, e qualcuno dovrà scendere ad ingravidare una donna con il nuovo figlio di Dio. Aristide si dà volontario, sperando che quella sia la sua occasione di ottenere in premio l’ambita promozione al coro angelico: una volta atterrato, dovrà posare la mano sul ventre di una prescelta, e il gioco sarà fatto. Ma per una serie di equivoci finirà invece per toccare il ventre di Nicola, un vicepreside in rotta con la moglie, che si ritroverà incinto del messia. E per poter tornare in Paradiso Aristide dovrà trovare il modo di riparare il guaio commesso.

Santocielo si potrebbe anche riassumere come la storia di un maschilista che si ritrova nei panni di una donna, proprio nel suo momento più difficile, per concludersi con il concetto che l’amore, in ogni sua forma e per chiunque (per una suora e persino per un angelo, notoriamente asessuato) è la cosa più naturale e indiscutibilmente meno giudicabile che esista al mondo.

L’inizio del film è spumeggiante, con una rappresentazione del paradiso davvero divertente e interessante, ma bisogna avvertire gli spettatori che il tema mpreg non è trattato come in Junior o come nelle altre commedie citate; in Santocielo è poco più che un pretesto per parlare e ridere di altro. Questo avviso è fondamentale perchè il rischio delusione può essere dietro l’angolo se il pubblico si aspetta delle gag a raffica basate sui luoghi comuni di una maternità (ad esempio avere le voglie o la nausea) ma applicate ad un uomo. In realtà è un’opera che parla maggiormente del desiderio di essere genitore, con tutto ciò che ne comporta, e tira in ballo questioni cristiane come l’aborto o una suora che s’innamorata (Giannetta) o ancora il tema del pregiudizio nella società e nelle relazioni umane. Il fatto che Nicola/Ficarra si metta nei panni di una donna gli consente di evolversi e di migliorare. Si parla spesso oggi della condizione della donna: forse gli uomini dovrebbero cercare di confrontarsi di più con il genere femminile per comprenderlo meglio.

La parte un po’ più debole del film è invece quella ambientata nel paesino (Montalbano elicona), che serve a mostrare e rappresentare l’accoglienza umana ma di per sè non è molto spiritosa, se non nella figura parecchio riuscita del sindaco. Perchè poi, dato che Nicola decide di affrontare in modo diverso il parto, ai fini della pellicola non serve a far progredire la storia ma da invece una battuta d’arresto; è una sorta di limbo non proprio ben motivato che nemmeno suggerisce al personaggio di cambiare idea ma anzi, dato che il partoriente è così coccolato, stranisce che all’ultimo momento voglia andarsene. Si ride invece, ad esempio, riguardo alla tendenza degli esseri umani a invocare l’aiuto divino per questioni estremamente futili. Si trovano sparse qua e là varie citazioni, da Alfred Hitchcock a Billy Wilder. E spoileriamo che nel film i personaggi in dolce attesa sono addirittura due! La sceneggiatura forse avrebbe dovuto osare di più. Il talentuoso Francesco Amato, che ha infilato in sequenza l’incantevole 18 regali e lo straordianario successo televisivo di Filumena Marturano, ha aggiunto molta sensibilità e tenerezza dirigendo il duo comico e il risultato rispetto alle altre commedie con Salvatore Ficarra e Valetino Picone si vede sullo schermo. Speriamo tutti che Santocielo abbia successo perchè il finale potrebbe aprire ad un sequel che forse sarebbe addirittura più divertente. Perciò andate al cinema e godetevelo…senza pregiudizi!

Clicca si link qui sotto e segui IL SORPASSO CINEMA sui social:

   Instagram , YouTube , Facebook ,

 Tiktok Telegram , Reddit ,

 Twitter , Pinterest , Tumblr , Linkedin .

Please follow and like us:
error2
fb-share-icon
Tweet 20
fb-share-icon20
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: