Recensione registi Serie TV

The Kingdom Exodus: Lars Von Trier nell’ospedale più pazzo del mondo

#Venezia79

Nel 1990 e ’91 un grande regista cambia la storia della televisione e delle serie TV: é David Lynch che nel 2017 ritorna con una terza parte ancora più surreale. Superfluo dire che parliamo di Twin Peaks? Un altro grande regista nel 1994 (e poi nel ’97) crea la miniserie The Kingdom e nel 2022 porta alla Mostra di Venezia una terza parte ancora più folle: è il cineasta danese Lars Von Trier. L’opera, tutta ambientata in un grosso complesso ospedaliero, è decisamente più dalle parti di Rosemary’s baby e Poltergeist che di E.R. – Medici in prima linea (1994). Il genere medical intanto prolifera, da Scrubs a Dr. House passando per Grey’s Anatomy, e ce ne accorgiamo anche in Italia: Un medico in famiglia ma soprattutto Boris, che raffigura con Gli occhi del cuore lo stereotipo di questo genere, al limite del demenziale.

Si saranno ricordati di The Kingdom anche gli sceneggiatori di Boris? L’ironia presente sia in Lynch che in Von Trier è molto singolare e forse in questa terza parte, così come in quella di Twin Peaks, sfocia ancora più nel grottesco, oltre che nell’onirico. L’autore, affetto purtroppo dal morbo di Parkinson, non presenzia davanti al pubblico ma invia un video di “in bocca al lupo” per chi assisterà alle 5 ore complessive della sua opera.

Il finale de Il regno, nel quale compariva l’autore stesso, viene rivisto in DVD da una delle protagoniste di allora, Karen – ovviamente invecchiata – che lo definisce una schifezza, creata da uno stupido regista. Inizia così, in modo metacinematografico, questa visionaria miniserie di cinque episodi che consigliamo di vedere assolutamente a tutti gli estimatori di quel cult che fu l’originale, quando appunto le serie TV come le concepiamo oggi non esistevano e come Twin Peaks fu un’opera seminale.

Dopo un pilot sarcastico e spassoso, con un’ironia feroce e guerrigliera tra Svezia e Danimarca – intrisa di alcol in abbondanza – la storia surreale e grottesca decolla soprattutto nella terza puntata ma non vogliamo spoilerare nulla se non incuriosirvi con una lista di ingredienti che troverete all’interno: piselli surgelati e biscotti alla vaniglia, gufi e topi, cerchioni di Volvo e mobili IKEA, campanellini e barattoli di vernice, telecinesi e sonnambulismo, solitari al PC e puzzle senza immagini, tetra pack e task force, Babbo Natale e statue vichinghe, masturbazione e femminismo, patriottismo e satanismo. Ogni tanto compaiono dei brevi flashback in bianco e nero della serie anni 90 nonchè un fedele Willem Dafoe in un ruolo molto sinistro… per non parlare di quello di Udo Kier. Ci auguriamo arrivi in TV al più presto!

D.M.

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